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DALLA PASTA MATTA ALLA BIRRA


Per secoli nelle aree rurali dell’entroterra, dove il terreno scosceso non permetteva la coltivazione dei cereali, il castagno era “l’albero del pane” e i suoi frutti venivano consumati nei modi e nelle maniere più disparati: bolliti, arrostiti, fritti, o magari ridotti a pappe o polente.

La farina ottenuta macinando le castagne essiccate integrava la scarsa farina di grano disponibile, dando vita alla cosiddetta “pasta matta” da cui si ricavavano trofie, focacce o i peculiari “battolli” tipici di Uscio.

Attorno all’11 novembre nelle vallate dell’Appennino ligure si preparava il “Pan Martino”, in cui non solo la farina utilizzata per l’impasto era appunto di castagne, ma le foglie dell’albero venivano impiegate per la cottura. Non è stato quindi un caso se, negli ultimi decenni, i birrifici liguri hanno sviluppato linee di produzione in cui alla bevande viene aggiunta proprio farina di castagne, in grado di conferire un aroma straordinario, carico di storia oltre che di sapore.